Urgenze nella donna gravida
Di Inf. P. Formentini R.N.; Revisione a cura di Luciana Turco, Ostetrica
Prefazione
Questo articolo è stato scritto con l’intento di educare il personale non medico dell’emergenza extra ospedaliera. Ritengo che comunque i suoi contenuti, pur se a carattere divulgativo, possano essere di interesse per un rapido ripasso, per questo motivo lo pubblico in questo sito, teoricamente indirizzato a Professionisti Sanitari. Ogni aiuto / correzione è il benevenuto.
Buona Lettura! P.F.
Introduzione
L’emergenza ostetrica – ginecologica, e soprattutto quella nel neonato e nel bambino, sono emergenze per loro natura, molto spiazzanti. Molti operatori, quando devono partire per un servizio di questo tipo, pensano sinceramente di non essere in grado di far fronte alla situazione. La conoscenza delle problematiche legate a questo tipo d’interventi, può essere un mezzo nell’aiutare uno degli eventi più lieti – la nascita – o più difficile – l’emergenza neonatale o pediatrica – che possono capitare al soccorritore.
Cenni di anatomia – definizioni
Diamo ora un breve accenno alle definizioni anatomiche della materia che stiamo trattando:
Ovaie
Ghiandola producente le cellule germinali femminili (oociti) e ormoni.
Utero
Organo preposto all’annidamento e alla gestazione dell’uovo fecondato.
Canale del parto
Zona di passaggio tra utero e vagina che permette il passaggio del nascituro verso l’esterno.
Vagina
Condotto muscolomembranoso che costituisce l’ultimo tratto del canale genitale femminile, a partire dall’utero fino ai genitali esterni.
Placenta
Organo temporaneo che si forma nell’utero durante la gravidanza. Il suo compito è di ossigenare e nutrire il nascituro, provvedendo anche all’eliminazione delle sostanze di rifiuto.
Sacco amniotico
Sacca membranosa ripiena di fluido (liquido amniotico) presente nell’utero, nel quale si sviluppa il nascituro.
Liquido amniotico
Liquido nel quale è immerso il nascituro durante la gravidanza. Circonda e protegge il nascituro ed è continuamente rinnovato.
Cordone ombelicale
Struttura anatomica che collega la madre (attraverso la placenta) e il nascituro, fornendo ossigeno e nutrimenti al bambino in formazione.
Nascituro
Prodotto del concepimento tra madre e padre biologici; è definito tale dopo il 3° mese di gravidanza (termine della fase embrionale.)
Presentazione
Fase iniziale della fuoriuscita del nascituro verso il mondo esterno
Coronamento
Fase in cui l’estremo cefalico raggiunge la vulva ed è da essa circondato (parte della fronte e dell’occipite è visibile.)
Neonato
Bambino di età inferiore ai ventotto giorni. Da ventinove giorni all’anno di età è definito invece “LATTANTE”.
Gravidanza
Condizione fisiologica frutto del concepimento e della durata di circa 40 – 42 settimane.
Le contrazioni
Per contrazioni (o doglie) s’intendono gli episodi di contrazione della parete addominale. Quelle reali hanno caratteristiche precise: persistenza da almeno un’ora; regolarità; accorciamento progressivo tra le contrazioni; aumento d’intensità del dolore; comparsa delle contrazioni nel periodo imminente alla data del parto prevista. Quando si ha una contrazione ogni 2-3 minuti e con le caratteristiche sopra descritte, saremo probabilmente nell’imminenza del parto.
Esistono altri tipi di contrazioni, le contrazioni di Braxton-Higgs esse hanno però caratteristiche diverse: avvengono all’incirca 4-5 settimane prima della data prevista del parto; sono estremamente irregolari; hanno una durata inferiore; tendono a diminuire come intensità di dolore
Come si misurano le contrazioni?
Si mette una mano sulla parete addominale e si misurano i tempi fra l’inizio di una contrazione (indurimento della parete addominale) e l’inizio di quella successiva.
Aborto
Interruzione prematura volontaria (aborto provocato) o non volontaria (aborto spontaneo), della gravidanza
La gravidanza
Solitamente è un evento atteso e conosciuto, anche se in alcuni casi il tessuto sociale o le stesse persone possono metterci in difficoltà. Non è raro, trovarsi di fronte ad un parto improvviso, vuoi perché non dichiarato nella famiglia in cui la donna vive, vuoi per culture diverse, o ancora, perché la zona di domicilio è isolata rispetto al più vicino posto di soccorso/cura o ospedale.
La gravidanza dura in genere 40-42 settimane (calcolate dal primo giorno dell’ultima mestruazione). Durante la gravidanza i parametri vitali sono moderatamente variati: in genere la p/a massima diminuisce di 5 mm Hg, mentre la p/a massima di 15 mm/Hg; la frequenza cardiaca subisce un’accelerazione di soli 15 b.p.m. e quella respiratoria aumenta del 15%.
Solitamente le donne che sono seguite da un servizio di ostetricia/ginecologia hanno con sé tutta la documentazione relativa all’andamento della gravidanza, in modo che sia possibile in maniera veloce ed accurata, sapere se vi son stati problemi nella gestazione, o se ne sono previsti durante il parto.
In mancanza di tali elementi sarà nostra cura ottenere le informazioni necessarie; in particolare sarà utile sapere:
- Se è il primo figlio o se ne ha avuti altri in precedenza.
- Se vi son stati problemi durante la gestazione attuale e in quelle precedenti.
- Se vi sono malattie della gestante
- Se si conosce una data presunta del parto (o in alternativa il primo giorno dell’ultima mestruazione, così da calcolare il periodo.)
- Sapere i dati anagrafici della gestante
- Se la gestante sta assumendo delle terapie.
Sarà inoltre nostra cura chiedere:
- Orario approssimativo dell’inizio delle contrazioni
- Se vi son stati episodi di perdita del “tappo mucoso” e/o perdita delle “acque” e a che ora.
- Se la gestante sente il bisogno di spingere / defecare (premiti.)
- Se la gestante ha perso sangue o altro materiale (materiale poltaceo) dalla vagina o ha notato qualcosa uscire dalla vagina.
Il parto fisiologico (EUTOCICO) – i tempi del parto
Il parto si divide classicamente in fasi ben determinate, secondo lo schema sotto presentato:
Tempo del parto |
Segni |
Periodo prodromico:
Inizio di attività contrattile, eventuale espulsione di tappo mucoso
|
Inizio delle contrazioni che divengono organizzate e regolari; aumento della loro intensità, della durata e della frequenza. |
Periodo dilatante (travaglio): aumento delle contrazioni e allargamento del canale del parto fino alla dimensione della testa del nascituro |
Una contrazione ogni 30 minuti che si accorciano fino a una contrazione ogni 2-3 minuti, di solito in questa fase si perdono le acque; DURA DALLE 4 ALLE 24 ORE. |
Periodo espulsivo: aumento delle contrazioni e delle “spinte”, inizio del passaggio del nascituro nel canale del parto. |
Inizio dei PREMITI, presenza di “BULGING”; dura da pochi minuti fino a due ore. |
Secondamento: pausa delle contrazioni, poi ripresa e distacco ed espulsione degli annessi fetali
|
Perdita ematica fisiologica; presentazione della placenta e del sacco amniotico; dura fino a due ore. |
Che cosa fare durante questi casi come soccorritori ? poche ma importanti cose. Valgono sempre i consigli generali, ormai comuni a qualsiasi ambito sanitario operativo:
Sicurezza dell’ambiente in cui si opera, sicurezza dell’operatore e della madre, utilizzo dei presidi di protezione (D.P.I.) e attivazione dei mezzi specialistici (auto medica, auto Infermieristica, mezzo di soccorso professionale avanzato).
Schematizziamo ora una linea d’intervento generica:
Periodo del parto |
Cosa fare |
Periodo prodromico: inizio di attività contrattile, eventuale espulsione di tappo mucoso |
Raccolta accurata di notizie e documentazioni; misura dei tempi di contrazione |
Periodo dilatante (travaglio): aumento delle contrazioni, allargamento del canale del parto fino alla dimensione della testa del nascituro. |
Misurazione delle contrazioni; presenza di bulging? Presenza di premiti? perdita delle acque? Osservazione dell’aspetto delle “acque” , rilevare il Malinas score. Eventuale attivazione mezzo avanzato (medico o infermieristico) |
Periodo espulsivo: aumento delle contrazioni e delle “spinte”, inizio del passaggio del nascituro nel canale del parto. |
Attivazione mezzo avanzato; “Accompagnamento” del nascituro; aspirazione delle secrezioni; clampaggio del cordone; assistenza al nascituro e alla madre |
Secondamento: pausa delle contrazioni, poi ripresa e distacco ed espulsione degli annessi fetali |
Raccolta del materiale ematico espulso e misurazione; raccolta degli annessi |
Periodo prodromico – cosa fare
In questa fase iniziano le contrazioni organizzate, regolari, che aumentano d’intensità. Chiedere se presente la cartella della gravidanza e portarla con sé.
In ogni caso è necessario fare una raccolta la più accurata possibile delle notizie che riguardano madre e nascituro; propongo a tale scopo un semplice artificio mnemonico:
P rimo figlio?, altri figli? quanti?
P roblemi precedenti? aborti, complicazioni durante altri parti?
P roblemi attuali? Malattie che riguardano la madre o il nascituro, allergie, prende farmaci?
P erso le acque – il tappo mucoso? da quanto tempo? Di che colore erano le “acque”?
Contrazioni: da quanto sono iniziate? Misurarle.
Queste notizie ci serviranno per inquadrare meglio il caso e potremo già iniziare a comunicare le informazioni al mezzo avanzato, se attivato, per i consigli del caso.
Periodo dilatante (travaglio) – cosa fare
Vi è l’aumento della frequenza delle contrazioni, l’allargamento del canale del parto fino alla dimensione della testa del nascituro.
In questo caso oltre alla raccolta delle notizie e alla misurazione dei tempi di contrazione, potremo applicare il “malinas score” ed inoltre controllare se vi è la presenza del “bulging”: un rigonfiamento nella zona perineale, dovuto alla pressione delle strutture anatomiche della regione.
In questa fase cominceremo a preparare il materiale necessario: clamp, lenzuola e telini sterili, lenzuola calde, garze, e se le abbiamo a disposizione, soluzioni fisiologiche calde con deflussore montato in attesa dei professionisti.
Periodo espulsivo – cosa fare
Le contrazioni aumentano ancora di frequenza. Compaiono i “premiti” (istinto a defecare) e la madre sente la necessità di spingere. Il nascituro comincia a presentarsi all’esterno (coronamento).
Durante le spinte sarà sufficiente cercare di essere empatici con la madre; e metterla comodamente su di un piano ove si senta comoda, con delle lenzuola o un cuscino sotto alle natiche.
Durante il periodo espulsivo vero e proprio, ci si limiterà ad accompagnare delicatamente il neonato nella sua uscita, senza tirare il nascituro, né facendo alcuna manovra sull’addome della madre. Il bambino dovrebbe essere accompagnato a un livello inferiore alla madre. Si tenga presente che il bambino uscirà con la testa, di norma eseguirà un quarto di giro verso una coscia della madre, farà uscire una spalla, poi l’altra e di seguito il resto del corpicino. Non forzare in nessun caso il bambino!
Appena il bimbo presenterà la testa bisognerà aspirare le vie respiratorie, possibilmente con una pompa manuale o con l’aspiratore al minimo della potenza e con sondino di misura sottile.
Dopo che il bimbo sarà uscito completamente, si potrà “clampare” il cordone ombelicale a circa 5-10 cm dal bimbo e dalla madre; si asciugherà il neonato con un lenzuolo caldo e si porgerà immediatamente alla madre per il primo allattamento.
Non è indispensabile tagliare il cordone ombelicale immediatamente. Possiamo attendere che arrivi un sanitario che valuti la situazione e agisca poi di conseguenza.
Secondamento – cosa fare
Dopo la nascita e le successive operazioni vi sarà un periodo, per la madre, di pausa e relativo riposo, tipicamente dai 5 ai 20 minuti, dopodiché inizieranno nuove contrazioni. E’ il “secondamento”, la fase in cui sono espulsi gli annessi: placenta e altri, e una quantità variabile di sangue (dovrebbe essere non più di 500 cc). Durante questa fase bisogna aver cura di accompagnare la placenta e, una volta uscita, farle fare ripetuti giri su se stessa.
Tutto ciò che è espulso durante la fase di secondamento, dovrà essere conservato e mostrato ai Professionisti, così com’è importante cercare di quantificare la quantità di sangue persa (anche con metodi empirici: numero di lenzuola sporche etc.…) e il monitoraggio dei parametri vitali (e dei suoi trend) della madre: pressione arteriosa, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, stato generale (a.v.p.u.), saturimetria. Il rischio, soprattutto in caso di trasporto da aree disagiate e con lunghi tempi di percorrenza, è quello di sottovalutare eventuali emorragie in atto.
Da non sottovalutare, infine, l’aspetto profondamente coinvolgente e umano dell’atto della nascita. Se possibile sarebbe bene fare partecipare anche il papà alla nascita, compatibilmente con la situazione e lo spazio in cui si opera, naturalmente.
Riassumendo
Periodo prodromico
P rimo figlio? (primo, altri figli? quanti? )
P roblemi precedenti? (aborti, complicazioni durante altri parti)
P roblemi attuali? (malattie che riguardano la madre o il nascituro, allergie, prende farmaci? )
P erso le acque – il tappo mucoso? (da quanto tempo? Di che colore erano le “acque”?)
Contrazioni: da quanto sono iniziate? Misurarle
Periodo dilatante
P repara il materiale
P arametri vitali
Malinas score
Periodo espulsivo
P remiti
P resentazione testa del neonato
A ccompagna il neonato
A spira le vie aeree
P repara le clamp per il cordone ombelicale
Periodo di secondamento
P resentazione di placenta e annessi (ruotare) – da conservare.
P arametri vitali e quantità sangue perso
P orta il neonato il prima possibile alla madre.
L’indice di APGAR
È uno strumento utile per i sanitari, per valutare eventuali problemi del neonato.
Si applica al minuto uno dalla nascita e al minuto cinque.
Non è obbligatorio che personale di assistenza non professionale lo somministri, ma può essere utile in attesa dell’intervento dei sanitari.
Si tratta di applicare un punteggio determinato dalla seguente tabella:

apgar score
I neonati con punteggio alla nascita inferiore a 4 sono a grave rischio.
Fra 4 e 6 a rischio medio; tra 7 e 10, nella norma. Il fatto di rilevare il punteggio a uno e a cinque minuti ci può dare un trend, in altre parole una variazione neutra, positiva o negativa per meglio valutare il rischio evolutivo del neonato.
Parametri vitali nel neonato
FC |
PA SISTOLICA |
FR ATTI/MIN |
160 |
60-70 |
40 |

paramentri vitali di neonati e bambini
ANDARE O RESTARE?
Uno dei problemi più sentiti durante una chiamata di una donna in fase di parto, è il dilemma se restare o caricare di corsa e andare a sirene spiegate verso il più vicino ospedale. Ricordiamo che è possibile attivare equipaggi avanzati con Infermiere e/o medico e in caso di dubbio è sempre bene attivarli. Inoltre, una buona comunicazione con la centrale operativa di riferimento saprà indicare al meglio percorsi e modalità da attuare. Uno degli strumenti che possono essere d’aiuto è capire in che fase del parto siamo, che distanze abbiamo da percorrere, e le condizioni generali e cliniche della partoriente.
Malinas Score
Un altro strumento che può rivelarsi utile è lo “score Malinas” di seguito riportato:
MALINAS SCORE (predittività di parto imminente) |
Punti |
N° Gravidanze |
Durata travaglio |
Durata contrazioni |
Intervallo contrazioni |
Rottura acque |
0 |
1 |
< 3 ore |
< 1 min. |
> 5 min. |
NO |
1 |
2 |
3 – 5 ore |
1 min. |
3 – 5 min. |
< 1 h. |
2 |
> = 3 |
> 6 ore |
> 1 min. |
< 3 min.
(2 in 5 min.) |
> 1 h. |
Con punteggi uguali o superiori a 6 il parto dovrebbe essere considerato imminente, soprattutto alla presenza di “premiti”.
IL PARTO COMPLICATO (DISTOCICO)
Nel parto complicato è bene avere innanzi tutto l’aiuto di personale Professionale avanzato.
Tratteremo qui un breve excursus delle più comuni complicazioni, non in senso interventista, ma per poter eventualmente riconoscere il problema e riferirlo a centrale operativa o a mezzi di soccorso avanzato in avvicinamento.
Placenta previa
sintomatologia
Perdita di sangue rosso vivo
Assenza di dolore pelvico
Altri episodi ripetuti
Cosa fare:
ABC
Monitoraggio dei PV
O2
Posizione laterale sinistra della puerpera
Raccolta informazioni
Sapere quando sono iniziate le perdite
Quanto sangue (approssimativamente) è stato perso.
Trasporto urgente in ospedale con auto medica/Infermieristica
Distacco di placenta
Quando la placenta si distacca prima della fuoriuscita del nascituro.
sintomatologia
Perdita abbondante di sangue rosso scuro
Contrattura addominale acuta a esordio improvviso
Cosa fare
ABC
Monitoraggio dei PV
O2
Posizione sinistra della puerpera
Raccolta informazioni
Sapere quando sono iniziate le perdite e quanto sangue è stato approssimativamente perso
Trasporto urgente in ospedale con Auto medica/Infermieristica
Conservare ogni tessuto espulso
Eclampsia
Manifestazioni convulsive a volte precedute da sintomi visivi, cefalea, stato confusionale/coma dolore addominale in epigastrio.
Sintomatologia
CONVULSIONI
Cosa fare
ABC
Monitoraggio dei PV
Proteggere la Paziente
O2
Raccolta informazioni
Controllare eventuali perdite di sangue
Controllare se vi è un distacco di placenta / presentazione di funicolo o nascituro.
Trasporto urgente in ospedale con Auto medica/Infermieristica
Shock
Emorragico, settico, da CID, ipovolemico…
sintomatologia
Ipotensione, tachicardia, tachipnea, sudorazione, agitazione / torpore o coma…
Cosa fare
ABC
Monitoraggio dei PV
O2
Raccolta informazioni
Controllare eventuali perdite di sangue
Trasporto urgente in ospedale con Auto medica/Infermieristica
Rottura di utero
sintomatologia
Ipotensione, tachicardia, tachipnea, sudorazione, agitazione / torpore o coma, sanguinamento copioso.
Dolore ad esordio improvviso e di tipo trafittivo,
Cosa fare
ABC
Monitoraggio dei PV
O2
Posizione di Trendelemburg
Raccolta informazioni
Controllare eventuali perdite di sangue
Trasporto urgente in ospedale con Auto medica/Infermieristica
Presentazione del funicolo
sintomatologia
Presentazione del funicolo
Cosa fare
NON TENTARE DI REINSERIRE IL FUNICOLO!
Posizione di Trendelemburg
O2
Sollevare (senza comprimere) il cordone inserendo le dita in vagina
ABC
Monitoraggio dei PV
Raccolta informazioni
Controllare eventuali perdite di sangue
Trasporto urgente in ospedale con Auto medica/Infermieristica
Presentazione Podalica
sintomatologia
Presentazione del bambino dal lato dei piedi, anziché dalla testa
Cosa fare
Attivare l’automedica-infermieristica
Fare urinare la Paziente
O2 alla madre
Eventualmente accompagnare la rotazione fisiologica del bambino e assecondarlo durante l’uscita
ABC
Monitoraggio dei PV
Raccolta informazioni
Controllare eventuali perdite di sangue

alcune manovre nel parto podalico
Trasporto urgente in ospedale con Auto medica/Infermieristica
Presentazione di spalla
sintomatologia
Presentazione del bambino con la spalla anziché la testa
Cosa fare

alcune manovre nella presentazione di spalla
Fare urinare la Paziente
O2
ABC
Accompagnare la rotazione fisiologica del bambino e assecondarlo durante l’uscita, favorendone la rotazione.
Monitoraggio dei PV
Raccolta informazioni
Controllare eventuali perdite di sangue
Trasporto urgente in ospedale con Auto medica/Infermieristica
Presenza di meconio
Sintomo di importante sofferenza fetale
È il contenuto intestinale del nascituro, fuoriuscito nel liquido amniotico.
Il rischio maggiore è che il neonato aspiri tale liquido.
Cosa fare
Aspirazione, al momento della presentazione della testa del bambino, delle vie aeree
O2, al bambino
ABC
Monitoraggio dei PV
Raccolta informazioni
Controllare eventuali perdite di sangue
Trasporto urgente in ospedale con Auto medica/Infermieristica
EMERGENZE POST – PARTUM
Mancato distacco di placenta – Secondamento incompleto
Ritenzione completa o parziale di placenta – ritenzione di frammenti placentari
Cosa Fare
O2
ABC
Monitoraggio dei PV
Raccolta informazioni
Controllare eventuali perdite di sangue
Trasporto urgente in ospedale con Auto medica/Infermieristica
Conservare ogni annesso espulso
Lacerazione uterina – vaginale
Con perdita ematica importante (superiore a 300-500 ml di sangue)
Cosa Fare
O2
ABC
Controllare la quantità di sangue perso durante l’emorragia.
Eventualmente applicare ghiaccio in loco
Monitoraggio dei PV
Raccolta informazioni
Trasporto urgente in ospedale con Auto medica/Infermieristica
IL TRAUMA IN GRAVIDANZA
Il trauma in gravidanza è spesso sottovalutato da parte dei soccorritori. Si consideri, in ogni caso, che la prima causa di morte fetale (Statistiche U.S.A.) è lo shock materno conseguente a trauma addominale diretto. Il primo “colpevole” di questo tipo di trauma sono gli incidenti stradali.
Il trauma, nella donna gravida è spesso sottovalutato perché i Parametri Vitali sono scarsamente modificati:
P/A sistolica minore di 5 mm di Hg,
P/A diastolica minore di 15 mm di Hg,
FC maggiore di 15 bpm
FR maggiore del 15%
Parametri che ingannano spesso il soccorritore e che poi precipitano all’improvviso presentando poi un quadro clinico di shock.
Cosa fare nel trauma della donna gravida
Prima di tutto MAI sottovalutare questo tipo di trauma, indipendentemente dal fatto di trovarsi di fronte ad una persona che dica di sentirsi bene ed anche con parametri vitali in ordine. Se poi è concomitante un trauma addominale (per contusione diretta, per airbag, o per cintura di sicurezza mal posizionata), sarebbe consigliabile un accurato controllo presso il reparto specialistico.
Seguire il protocollo PTC è raccomandato, ci si ricordi dell’accortezza di non fissare alcuna cinghia addominale e somministrare O2 a bassa concentrazione e bassi flussi.
Dalla 20^ settimana di gestazione in oi conviene posizionare la Paziente sul lato sinistro (lievemente, circa 15°) di modo che sia facilitato il ritorno venoso dalla vena cava.
Valgono poi le raccomandazioni sopra dette:
Accurata raccolta dati, controllare se vi siano fonti di sanguinamento / perdita delle acque, osservare e controllare comparsa di dolori o doglie improvvise.
Da non sottovalutare mai anche il controllo rapido della scena del trauma e della possibile dinamica.
Nel trauma della donna gravida possono essere usati tutti i presidi previsti dal PTC e dal PHTLS, ma evitiamo la compressione addominale, manteniamo la linearità del rachide e la stabilità del corpo in toto.
Consideriamo questa Paziente sempre con una priorità di urgenza superiore all’evidenza immediata.
ALTRI EVENTI
Aborto
È l’interruzione prematura di una gravidanza per cause naturali e spontanee.
In questi casi è IMPRESCINDIBILE il rispetto e l’empatia nei confronti della donna, senza alcun preconcetto riguardo a una scelta volontaria o casuale dell’evento. Ad altri il compito di un eventuale giudizio etico, la nostra attività deve essere un aiuto incondizionato.
Vi possono essere casi di aborto spontaneo in maniera del tutto asintomatica, ma il più delle volte vi sono perdite ematiche, contrazioni, espulsione di materiale fetale. In questi casi conservare tutto il materiale espulso, monitorare attentamente i PV e cercare di quantificare la perdita ematica. Il rischio è di trovarsi di fronte ad un’emorragia interna. Anche un sanguinamento copioso dagli organi genitali femminili (metrorragia) deve far sì che monitoriamo accuratamente la Paziente.
Nei casi di aborto volontario con pillola abortiva, o ancor peggio, con manovre abortive fatte al di fuori dell’ambito ospedaliero, può capitare di trovarsi di fronte ad una Persona con addominalgie, metrorragia, segni di shock.
Cosa fare
ABC
Raccolta dati accurata,
Monitoraggio dei Parametri Vitali,
Osservazione della Paziente,
Somministrare Ossigeno inizialmente a bassi flussi e basse concentrazioni,
raccolta e quantificazione del materiale ematico / materiale biologico espulso.
in caso di segni di shock allertare immediatamente un mezzo avanzato (auto medica o auto infermieristica) a supporto.
In generale
Una valutazione (e rivalutazione) che inizi con il classico A-B-C è utile in ogni situazione; l’aiuto di un mezzo avanzato, anche in caso di un velato dubbio, è consigliata: meglio seguire caratteri di prudenza nel settore di emergenza/urgenza sanitaria; un’accurata stima dei parametri vitali e del loro andamento nel tempo è anch’essa fondamentale.
Scheda di autovalutazione
Quante settimana dura una gravidanza?
Da quando si contano le settimane dello stato di gravidanza?
- Dal primo giorno dell’ultima mestruazione
- Dal primo giorno di ritardo mestruale
- Dall’ultimo giorno della mestruazione
Come si misurano le contrazioni?
- Con una mano sull’addome dal momento in cui finisce fino al quando in cui inizia l’altra.
- Con una mano sull’addome dall’inizio di una contrazione all’inizio della successiva
- con le mani sulla schiena dall’inizio di una contrazione all’inizio della successiva
le contrazioni sono suggestive di parto quando:
- Sono irregolari, aumentano come dolore, sono presenti da due ore,
- sono regolari, aumentano come frequenza, aumentano come dolore, sono presenti da almeno un’ora, ci sono ogni 2/3 minuti
- Sono irregolari, aumentano e diminuiscono come frequenza, durano da dieci minuti
in quale fase vi è il parto?
- Periodo prodromico
- Periodo dilatante
- Periodo espulsivo
- Periodo di secondamento
Durante il parto devo:
- Accompagnare il nascituro, aspirare le secrezioni delle vie aeree, clampare il cordone ombelicale, asciugare il neonato, porgere il bambino alla madre.
- Cercare di estrarre il nascituro il prima possibile, clampare il cordone ombelicale, tagliare il cordone, asciugare e porgere il bambino alla madre.
- Spremere l’addome della madre, estrarre il neonato, tamponare eventuali perdite di sangue.
dopo il parto
- la madre può andare a casa
- Bisogna tamponare quanto possibile la perdita ematica.
- Avviene il secondamento con l’espulsione della placenta e degli annessi, e di una quantità di sangue <500 cc.
Il trauma addominale in gravidanza
- Equivale a qualsiasi altro trauma
- Deve essere considerato pericoloso
- Se i PV non sono variati, posso consigliare alla donna di andare a domicilio a riposare.
Nel trauma in gravidanza
- Posso usare tutti gli ausili d’immobilizzazione.
- Posso usare tutti gli ausili d’immobilizzazione con la cura di non usare cinture addominali.
- Posso usare solo l’asse spinale
Le convulsioni di una donna gravida
- Sono come le convulsioni di qualsiasi altro tipo, non devo far nulla.
- Devono essere trattate con ossigeno e apertura forzata delle vie aeree.
- Devono essere trattate come convulsioni e devo controllare eventuali perdite di sangue, presentazione di funicolo / altri segni, inoltre conviene allertare un mezzo avanzato.